mercoledì 22 maggio 2013

Piccola storia del Melodramma: Capitolo XX, Rossini


Se mi chiedessero di cambiare la mia vita con quella di un musicista a piacere non avrei dubbi, sceglierei Gioachino Rossini. Visse per 76 intensissimi anni concedendosi tutto quello che desiderava. Nasce a Pesaro in una famiglia modesta ma non povera. Esordisce a Venezia con l’opera buffa La cambiale di matrimonio che ne sancisce l’immediato successo. Si mette in luce, oltre che per la precocità del genio, soprattutto per la folgorante prolificità, mettendo in scena 14 opere in soli 4 anni!! Il Turco in Italia conquista l’impresario scaligero Domenico Barbaja, che lo vuole con sé come autore principale a Napoli, dove è stato chiamato a dirigere il San Carlo.
Dal 1815 al 1822 è proprio a Napoli (con qualche escursione a Roma) che compone i suoi lavori più famosi, giusto per citarne qualcuno, sono di questo periodo Il barbiere di Siviglia, La gazza ladra e La donna del lago.
Ha trent’anni ed è ricchissimo e realizzato quando si innamora della donna di Barbaja, la (pare) bellissima Isabella Colbran, di 7 anni più anziana di lui, e scappa con lei a Parigi. Prima di lasciare definitivamente l’Italia, trova tempo ancora per mettere in scena a Venezia la colossale Semiramide.
Dal 1824 si stabilisce a Parigi dove è accolto come un idolo. In 5 anni mette in scena altrettante opere, l’ultima delle quali è il celeberrimo Guglielmo Tell.
E’ il 1839, Rossini ha 37 anni e, misteriosamente, decide di abbandonare l’opera lirica, il Tell resterà l’ultima.
Per altri 29 anni si dedicherà all’altra sua grande passione: la cucina, oltre a dirigere il Theatre des italiennes in cui inviterà i grandi musicisti italiani come Donizetti e Bellini. Scriverà ancora musica non operistica, quelli che chiamerà i suoi “peccati di vecchiaia” tra cui spiccheranno lo Stabat Mater e la Petite Messe Solemnelle.
Morirà di cancro nella sua sfarzosa villa di Passy il 13 novembre 1868 assistito dalla seconda moglie Olympe Pélissier, sposata dopo la morte della Colbran nel ’46. Per anni si è vulgata una leggenda che voleva Mozart aver inscenato la propria morte per sfuggire ai creditori ed esser poi stato il Gohst Writer di Rossini fino alla vera morte nel 1823 (avrebbe avuto 64 anni), spiegando così l’improvvisa crisi operistica di Rossini. Storia suggestiva ma, ahimé, completamente falsa.


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