Vincenzo
Bellini nasce a Catania nel 1801
in un famiglia di musicisti che lo mandò presto a studiare
nella città della musica: Napoli. Bellini era un ragazzo di grande avvenenza
fisica ma irascibile e permaloso ma essendo anche dotato di una musicalità eccezionale
riuscì comunque ad imporsi nel panorama artistico partenopeo a dispetto del
carattere. La sua carriera è fulminea, a 25 anni con Bianca e Gernando conquista il pubblico del San Carlo e Domenico
Barbaja lo giudica pronto per Milano. Tra Milano e Venezia mieterà un successo
dietro l’altro con La straniera, I Capuleti e i Montecchi, La sonnambula e Norma, tutti su libretti di Felice Romani. A trent’anni potrebbe
essere un uomo realizzato e felice se non fosse per un grande cruccio: i
successi di Gaetano Donizzetti, per i quali soffre moltissimo. Tra l’altro
Donizzetti è già stato chiamato a Parigi e Bellini insiste tanto con Rossini
per essere invitato anche lui al Theatre des Italiennes che il buon Gioachino
acconsente. E, in realtà, fa benissimo, perché I Puritani è un successo clamoroso. Bellini è l’uomo del giorno,
Parigi è ai suoi piedi, si attende la nuova Opera con ansia. E qui arriva il
mistero della tragica fine. Subito dopo il succeso dei Puritani, Bellini ha preso a frequentare una coppia: lui è un
sedicente banchiere, forse ebreo, che si fa chiamare Samuel Lewis, lei, la
moglie, è una donna bellissima, molto più giovane del marito. Bellini va ad
abitare nella loro villa di Puteaux e non dà più notizie di sé, quasi fosse
sequestrato. In città si spargono notizie allarmanti, pare sia stato ferito in
un duello, forse è fuggito in Italia con la signora Lewis. Rossini, che si
sente responsabile del giovane, va a cercarlo alla villa e lì, il 23 settembre
del 1835 lo trova morto in un letto. Dei coniugi Lewis nessuna traccia, e
nemmeno del denaro che Bellini doveva avere con sé. Rossini chiede l’autopsia
che però non viene concessa, la salma viene inumata nel cimitero Père Lachaise
di Parigi da dove, 40 anni dopo, sarà traslata nel Duomo di Catania. Il mistero
della morte di Bellini rimane insoluto. Quando la notizia della scomparsa del
musicista si sparge, Getano Donizetti, che invece non si è mai considerato
rivale di Bellini, scriverà per lui una splendida Messa da Requiem. Bellini,
muore a 34 anni lasciandoci 11 opere e il rimpianto per quello che ancora
avrebbe potuto fare.
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