venerdì 26 aprile 2013

Piccola storia del Melodramma: Capitolo X, Pergolesi

Il 4 gennaio 1710 nasce a Jesi Giovanni Battista Draghi.
Il bambino è affetto da una malformazione neonatale detta spina bifida, che gli rende precaria la deambulazione.
Giovanni è figlio di un funzionario statale che ha i mezzi adeguati per assecondare e far studiare quello che sembra un formidabile talento musicale.
La famiglia Draghi è originaria di Pergola, vicino a Urbino, e per questo a Jesi sono conosciuti come “i  pergolesi” e questo pseudonimo adotterà il piccolo Giovanni Battista come nome d’arte.
Dopo aver studiato privatamente organo e violino e aver confermato il potenziale talento è mandato a Napoli dove, al Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo, studia composizione con Francesco Durante.
Pergolesi non lascerà mai Napoli dove diverrà Maestro di Cappella del principe Ferdinando Colonna Stigliano, eccetto una volta, quando dovrà allestire la sua quinta Opera,  Il Flaminio a Roma.
Dopo il successo del Frate ‘nnammurat, sua seconda Opera, viene assunto alla Cappella Reale, con la motivazione: “al bisogno che tiene la Cappella Reale de’ soggetti che compongono sopra il gusto moderno”.
In cinque anni lascerà 5 Opere liriche:
1.      Salustia 1732 (intermezzo Nerina e Nibbio – putroppo andata persa)
2.      Lo frate ‘nnammurato 1732
3.      Il prigionier superbo 1733 (intermezzo La serva padrona)
4.      Adriano in Siria 1734 (intermezzo Livietta e Tracollo)
5.      Il Flaminio 1735
6.      L’Olimpiade 1735

Il 16 marzo 1736 la tubercolosi lo uccide a soli 26 anni in quel di Pozzuoli nel giorno in cui, vuole la leggenda, abbia completato lo Stabat Mater, il suo lavoro più famoso.

L’ascolto di un brano dalla Serva padrona può aiutarci a capire quanto Pergolesi influenzò Mozart e a farci rimpiangere tutto quello che una morte tanto prematura ci ha negato.
 
 

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