domenica 28 aprile 2013

Piccola storia del Melodramma: Capitolo XII, Il Caro Sassone


L’alfiere del melodramma italiano in Inghilterra fu un tedesco.
Sembra l’inizio di quelle barzellette multietniche ed è invece la pura realtà e quel tedesco si chiamava Georg Friedrich Händel.
Nato a Halle sul Saale in Sassonia il 23 febbraio 1685 era il figlio di un barbiere che lo avrebbe voluto avvocato. Avviato invece allo studio dell’organo diventò il pupillo del compositore Johan Mattheson che lo volle ad Amburgo.
Nel 1705 compone  la sua prima opera Almira e su invito di Ferdinando de Medici visita per la prima volta l’Italia dove tra Firenze, Roma, Napoli e Venezia vanno in scena con grande successo le sue opere, tanto da meritargli il soprannome di “Caro Sassone”.
I suoi maestri riconosciuti sono Scarlatti, con cui rimase celebre una disfida all’organo, Corelli e Marcello.
Dal 1710 è Direttore musicale ad Hannover, dall’anno dopo la scelta di vita di trasferirsi a Londra definitivamente. Sarà tra i fondatori della Royal Academy of Music.
Avrà la carica di Maestro di Cappella Reale sotto ben tre sovrani Anna Stuart, Giorgio I Hannover e Giorgio II e la sua carriera conterà alla fine una mole di lavori imponente: 42 opere tutte con libretto in italiano tra cui spiccano Rinaldo e Giulio Cesare, 110 cantate, 20 concerti, 39 fra sonate, fughe e suite per cembalo e 12 Concerti Grossi.
Curiosa sventura lo accomunò al coetaneo Bach: entrambi soffrirono in vecchiaia di disturbi agli occhi e ambedue si rivolsero a un medico (?) inglese, tale John Taylor che li operò, di fatto accecandoli definitivamente. Händel si spense a Londra all’età di 74 anni.
Curiosità: Handel ebbe il privilegio di essere il primo compositore trasmesso via radio nella storia. Fu la vigilia di Natale del 1906 quando durante la messa in onda della prima trasmissione radiofonica di sempre da Brant Rock nel Massachussetts, fu mandato in onda il celeberrimo "Largo" dal Serse.

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