L’alfiere del
melodramma italiano in Inghilterra fu un tedesco.
Sembra l’inizio di
quelle barzellette multietniche ed è invece la pura realtà e quel tedesco si
chiamava Georg Friedrich Händel.
Nato a Halle sul Saale in Sassonia il 23 febbraio 1685 era
il figlio di un barbiere che lo avrebbe voluto avvocato. Avviato invece allo
studio dell’organo diventò il pupillo del compositore Johan Mattheson che lo
volle ad Amburgo.
Nel 1705 compone la
sua prima opera Almira e su invito di Ferdinando de Medici visita per la
prima volta l’Italia dove tra Firenze, Roma, Napoli e Venezia vanno in scena
con grande successo le sue opere, tanto da meritargli il soprannome di “Caro
Sassone”.
I suoi maestri riconosciuti sono Scarlatti, con cui rimase
celebre una disfida all’organo, Corelli e Marcello.
Dal 1710 è Direttore musicale ad Hannover, dall’anno dopo
la scelta di vita di trasferirsi a Londra definitivamente. Sarà tra i fondatori
della Royal Academy of Music.
Avrà la carica di Maestro di Cappella Reale sotto ben tre sovrani Anna
Stuart, Giorgio I Hannover e Giorgio II e la sua carriera conterà alla fine una
mole di lavori imponente: 42 opere tutte con libretto in italiano tra cui
spiccano Rinaldo e Giulio Cesare, 110 cantate, 20 concerti,
39 fra sonate, fughe e suite per cembalo e 12 Concerti Grossi.
Curiosa sventura lo accomunò al coetaneo Bach: entrambi
soffrirono in vecchiaia di disturbi agli occhi e ambedue si rivolsero a un
medico (?) inglese, tale John Taylor che li operò, di fatto accecandoli
definitivamente. Händel si
spense a Londra all’età di 74 anni.
Curiosità: Handel ebbe il privilegio di essere il primo compositore
trasmesso via radio nella storia. Fu la vigilia di Natale del 1906 quando
durante la messa in onda della prima trasmissione radiofonica di sempre da
Brant Rock nel Massachussetts, fu mandato in onda il celeberrimo
"Largo" dal Serse.
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