sabato 27 aprile 2013

Piccola storia del Melodramma: Capitolo XI, Rameau


Avevamo lasciato la Francia alla morte del “nostro” Lully, parliamo un po’ adesso dell’altra grande figura francese dell’Opera settecentesca che gli succede: Jean Philippe Rameau.
Rameau nasce a Digione il 25 settembre 1683.
E’ figlio di un organista che lo fa studiare musica in Francia e a Milano.
Protetto dal mecenate Alexandre “Le Riche” de la Pouplinière (Il soprannome gli viene dall’essere l’uomo più ricco di Francia dopo Luigi XV) ne diviene direttore dell’orchestra privata.
La prima Opera lirica, Hippolyte et Aricie, la compone quando ha già 50 anni ma da allora, divenuto compositore di corte, ne comporrà altre 9 e tutte di enorme successo.
Di carattere litigioso e permaloso, Rameau era pure estremamente tirchio, ragion per cui lavorerà molto spesso con librettisti evidentemente “a basso costo” col risultato di produrre lavori molto diseguali tra l’altezza della musica e la mediocrità del testo, non considerato, evidentemente, altrettanto importante.
Rameau è ricordato anche per essere stato il protagonosta di due grandi dispute.
La prima con i seguaci del defunto Lully, che trovavano la sua musica troppo complicata e arzigogolata, mentre, di riflesso, Rameau considerava Lully troppo leggero.
La musica di Rameau, considerato il vero inventore della Tragedy Lyrique francese, era un continuo di arie e recitativi frequentemente interrotto da danze e cori, dove la trama aveva carattere pretestuoso e la voce soccombeva irrimediabilmente alla musica. Quasi tutti i suoi lavori sono in 5 lunghi atti ad eccezione proprio della sua opera più celebre Les Indes galantes, che è un ballet-heroique in un prologo e 4 atti. Nella disputa con Lully la storia lo ha decretato comunque vincitore: lo schema operistico di Rameau divenne il riferimento per il Grand Opéra dell’ottocento francese.
Più curiosa la cosiddetta “Querelle des bouffons”, che contrappose Rameau ad una serie di uomini di cultura francesi, tra cui Rousseau, che apprezzavono La serva padrona di Pergolesi, schierandosi a favore dell’Opera buffa contro la musica paludata e, a loro dire, anche un po' noiosa del compositore. L’opera di Pergolesi era stata data come intermezzo dell’Aci e Galatea di Lully nel 1752 e aveva avuto un successo di pubblico straordinario. La querelle finì solo nel 1764, praticamente con la morte di Rameau il 12 settembre. Il mite Pergolesi, che era ormai morto da oltre un ventennio, mai avrebbe immaginato che un suo intermezzo scherzoso potesse dar adito a siffatta questione.

Nessun commento:

Posta un commento